Traduzione di Alessandro Selli dell'originale sito in: http://sdhammika.blogspot.com/2008/07/vegetarianism-iii.html
Tradotto ad agosto 2008
Ultima revisione: 02 settembre 2008

Il vegetarianismo III

Giovedì 3 luglio 2008

L'ultimo anello della catena

  Eccovi il dilemma.  Abbiamo detto in precedenza che si può identificare un collegamento causale(*) tra il mangiare carne e l'uccisione di animali.  Oggigiorno ci sono molte persone tra questi due poli: i preparatori, gl'imballatori, i distributori ecc., ma sia nella sua versione più semplice che in quella più complessa i tre principali attori sono: (1) il macellaio, colui che materialmente fa passare il coltello attraverso la gola degli animali; (2) l'intermediario che vende la carne e (3) il cliente, la persona che compra e consuma la carne.  Ora, la ragione perché il Buddha elencò i macellai, i cacciatori, i pescatori ecc. come persone che non praticano il Dhamma (A. III, 207) è ovvia.  Ma è interessante notare che da nessuna parte il Buddha completa quella che sembra la conclusione logica della lista inserendoci il terzo ed ultimo anello della catena, l'acquirente e consumatore.  Perché?

  C'è un altro dilemma per voi.  Il Buddha disse che i suoi discepoli laici dovrebbero evitare di sostentarsi praticando cinque tipi di commercio (vanijja); questi sono il commercio di armi (sattha), di esseri umani (satta), di carne (mamsa), di alcool (majja) e di veleni (visa, A. III 208).  Per quanto sembri tutto abbastanza chiaro, guardarlo un po' più attentamente potrebbe essere rilevante per quanto riguarda il consumo della carne.  Perché il commerciare in queste cose è sbagliato, dannoso o kammicamente negativo?  Prendiamo in considerazione il commercio delle armi.  Quando il fabbro forgia l'acciaio per farne una spada è improbabile che alberghi intenti malvagi, probabilmente è occupato nella lavorazione del suo acciaio e sicuramente non uccide nessuno.  Il commerciante di armi che vende la spada parimenti non uccide nessuno.  E allora perché il Buddha considerò il commercio delle armi un'errato mezzo di sussistenza?  Ovviamente perché le armi, così come i veleni, rendono possibile l'uccidere.  Il trafficante di armi si colloca al centro di una catena che potrebbe condurre all'uccisione di qualcuno anche se lui stesso non ha ucciso nessuno.  Ora, se invertiamo questa sequenza e l'applichiamo al mangiare carne, allora sicuramente se ne dovrebbe trarre la stessa conclusione;

A, spadaio - B, commerciante di armi = C, acquirente e uccisione;
C, mangiare carne - B, venditore di carne = A, macellaio e uccisione.

  Perché in entrambi questi casi il Buddha ha tralasciato uno degli anelli chiave della catena?  Sarei interessato di ricevere i vostri commenti e pensieri in proposito.

  Domani mi toglierò i guanti di pelle, restate sintonizzati.  Oh no!  Aspettate!  Ora che sto cercando di diventare vegetariano e che cerco di essere coerente nella pratica di non nuocere a nessuno non mi metto più i guanti di pelle.

Inviato da Shravasti Dhammika alle 2:56 PM

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*) L'Autore scrive "casuale", ma direi ovvio un errore di battitura da parte sua. Torna su

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