Traduzione di Alessandro Selli dell'originale sito in: http://sdhammika.blogspot.com/2008/08/homosexuality.html
Tradotto nel settembre 2008
Ultima revisione: 04 settembre 2008
Il sesso nel buddhismo VII
Lunedì 18 agosto 2008
L'omosessualità
L'omosessualità è la tendenza a sentirsi sessualmente attratti verso
persone dello stesso genere, piuttosto che di quello opposto.
Secondo le antiche concezioni indiane gli omosessuali erano considerati
semplicemente come esseri della "terza natura" (trtiya prakti) piuttosto che dei
pervertiti, deviati oppure malati. Mettendo l'accento sulla
psicologia e la correlazione di causa ed effetto il buddhismo giudica
gli atti, inclusi quelli sessuali, principalmente a partire
dall'intenzione (cetana) che
vi è dietro e dagli effetti che hanno. Un atto sessuale motivato
dall'amore, dalla reciprocità e dal desiderio di dare e condividere
sarebbe giudicato positivo qualsiasi sia il genere delle due persone
coinvolte.
Per cui l'omosessualità come tale non è considerata
immorale nel buddhismo o contraria al terzo precetto, per quanto non è
sempre così che la veda la gente dei paesi di tradizione
buddhista. Se un omosessuale evita la sensualità e la
licenziosità della cosiddetta "scena gay" e intrattiene una relazione
d'amore con un'altra persona, non c'è ragione di non considerarlo o
considerarla un onesto/a praticante del buddhismo e di godere di tutte
le benedizioni della vita buddhista.
Nessuno dei codici di legge dei paesi di tradizione buddhista
criminalizza l'omosessualità per se, per quanto naturalmente siano
previste pene per lo stupro omosessuale e atti omosessuali compiuti su
minorenni, proprio come ne sono previste per i reati analoghi compiuti
da eterosessuali. Nella maggior parte dei paesi buddhisti oggi
l'omosessualità è di solito considerata strana e risibile per quanto
non perversa o maligna. La Thailandia, il Laos, la Cambogia, il
Vietnam, la Mongolia, il Giappone e la Corea del sud non hanno leggi
contro l'omosessualità praticata tra adulti consenzienti.
L'omosessualità è illegale in Birmania e nello Sri Lanka soprattutto
perché i loro codici di legge sono stati redatti in parte durante l'era
coloniale. Recentemente nello Sri Lanka la pena contro
l'omosessualità è stata resa più severa per via di una sconsiderata
reazione al crescente problema del turismo sessuale nel paese.
Il Dalai Lama e l'omosessualità
In una conferenza stampa nel 1997 il Dalai Lama disse: "Da un
punto di vista buddhista (il sesso lesbico e gay) ... è generalmente
considerato un'erronea condotta sessuale." Scoprì molto presto
d'essere incappato in un campo minato rosa quando alcuni buddhisti
occidentali, un numero rilevante dei quali è omosessuale,
cominciarono ad esprimere ad alta voce la loro indignazione.
Oltre a promuovere il Dhamma, lo scopo principale delle visite del
Dalai Lama in occidente è quello di ottenere il massimo sostegno alla
sua causa e per raggiungere questo scopo è molto importante che NON si
alieni nessuno. Appena si rese conto di quello che aveva fatto
tornò immediatamente sui suoi passi. Convocò un incontro con i
rappresentanti gay e lesbo nel quale comunicò la sua "disponibilità a
prendere in considerazione la possibilità che alcuni insegnamenti
possano essere specifici di un particolare contesto culturale e
storico". Dawa Tsering, portavoce dell'Ufficio del Tibet, fece
distribuire una dichiarazione opportunamente rassicurante e
politicamente
corretta: "Sua Santità è contrario alla violenza e alla discriminazione
basata sulla tendenza sessuale. Sollecita ogni rispetto,
tolleranza, compassione e il pieno riconoscimento dei diritti umani per
tutti." Le penne arruffate si adagiarono, i buddhisti tibetani
occidentali gay se ne andarono convinti che il Dalai Lama approvasse il
loro orientamento sessuale e il Dalai Lama ha continuato a credere che
l'omosessualità sia sbagliata, facendo solamente attenzione a non dirlo
più in pubblico.
La verità è che per quanto il Dalai Lama sia una delle più
gentili
persone che si possa immaginare, è anche su
molte cose un tibetano tradizionale.
E la cultura tradizionale tibetana, come la maggior parte delle
culture, ha delle idee molto distorte e confuse
sull'omosessualità. Il buddhismo tibetano non trae le sue idee
sull'omosessualità dai primi insegnamenti del
Buddha, ma da sutra e sastra Mahayana, i più antichi dei quali
risalgono a circa 500 anni dopo il Buddha. Nel frattempo i
buddhisti indiani avevano subito le influenze di diverse concezioni
popolari indiane, incorporandole nel loro concetto di Dhamma; a volte
con risultati
non molto felici. Una di tali nozioni è l'idea che gli atti
sessuali possano essere giudicati come giusti o sbagliati a seconda del
"luogo, persona e
orifizio." E così avere una relazione sessuale ovunque in
prossimità di un tempio o di uno stupa è farlo nel luogo sbagliato, con
chiunque non sia il proprio coniuge è farlo con la persona sbagliata e
in qualunque posto che non sia la vagina è farlo nell'orifizio
sbagliato. Ad essere franchi, questo è un buon esempio della
mentalità che enumera, sottodivide e categorizza che ad un certo punto
è diventata dominante nel pensiero clericale buddhista. Non so
quando questa strana idea si sia evoluta, ma credo che la sua prima
comparsa di cui so sia nel Ugrapariprccha
(o forse è l'Upasakashila Sutra)
che potrebbe risalire a circa il 2° secolo EC. E non ci vuole
molto per vedere quanto sia infondato dal punto di vista del
Buddha. Esattamente in che modo la legge del kamma distingue un
orifizio da un altro? Altri problemi sorgono quando ci si rende
conto che molti omosessuali maschi praticano il sesso bacinale e la
masturbazione reciproca piuttosto che il sesso penetrativo. E con
quale organo sessuale le lesbiche dovrebbero
penetrare la vagina della loro compagna? È stato anche riferito
che il Dalai Lama abbia detto di trovare difficile immaginarsi la
meccanica del sesso omosessuale, dicendo che la natura abbia preparato
gli organi genitali maschili e femminili
"così da renderli molto idonei ... Gli organi [di due persone]
dello stesso sesso non sono invece idonei". Con tutto il dovuto
rispetto per il Dalai Lama, e io ho il massimo rispetto per lui, questa
dichiarazione dimostra sia la sua ignoranza che ingenuità riguardo il
sesso, e potrei aggiungere anche rispetto ad alcuni aspetti del
Dhamma. Cos'avranno mai a che fare i giudizi etici buddhisti con
il fatto che due parti anatomiche si combinino insieme "in modo
appropriato" oppure no? Mi pulisco spesso l'orecchio con il mio
dito nonostante non si combini granché bene con il mio canale
auricolare. Questo vuol forse dire che accumuli kamma negativo
ogni volta che mi pulisco le orecchie? E anche la vecchia tesi "è
contro natura", è sia priva di fondamenta che irriverente per quanto
riguarda il
Dhamma. Se l'omosessualità è "contro natura" allora il celibato
lo è ancora di più e quindi i monaci Gelupa starebbero infrangendo il
quinto [sic] precetto
astenendosi dal sesso. I criteri del Buddha sul giusto e sullo
sbagliato non si
basano su idee di "naturale" o "contro natura", che sono di norma
costrutti sociali, ma sull'intenzione che sta dietro l'atto. Mi
dispiace
dire che le idee del Dalai Lama sull'omosessualità sono sullo stesso
livello della credenza sua (e di altri tibetani) che far girare le
ruote delle preghiere [farà si che le ruote] "preghino"
per te, che l'oracolo di stato tibetano riceva messaggi dagli dei, che
vedere il berretto nero del Karmapa ti procurerà l'illuminazione entro
sette vite e nell'esistenza di divinità irate come il Dorje
Shukden.
In breve, è medievale.
Le due cose più sensate riguardo l'omosessualità e il Dhamma che
ho trovato su internet sono L'omosessualità
e il buddhismo theravada [Homosexuality and Theravada Buddhism]
di A. L. De Silva su http://www.buddhanet.net/
e Buddhismo e omosessualità
[Buddhism
and Homosexuality] di Kerry Trembath su
http://www.yawningbread.org/guest_1997/guw-010.htm.
E aveste il
piacere di sapere che cosa pensano dell'omosessualità alcuni tibetani
oltre al Dalai Lama e alla gerarchia monastica
tibetana, date un'occhiata a
http://gaytibet.blogspot.com.
Questo sito web, e in particolare i
suoi messaggi sul rimpoche rappista, dovrebbero essere l'ultimo chiodo
sulla bara di Shangri La.
Inviato da
Shravasti Dhammika alle 12:03 mattutine
I diritti d'autore sono detenuti dall'Autore dell'originale.
I diritti della traduzione in italiano sono del traduttore.
La traduzione italiana è coperta, ove compatibile con la licenza dell'originale,
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