Traduzione
dell'originale sito in: http://sdhammika.blogspot.com/2008/05/burma.html
Tradotto da: Alessandro
Selli il 02 gennaio 2009
Ultima revisione: 15 febbraio 2009
La Birmania
Martedì 6 maggio 2008
Sempre i soliti
Come se il ciclone non fosse stato abbastanza, i birmani stanno
per subire un ulteriore atto di prepotenza da parte dei loro tutori
militari: devono votare per una bozza di costituzione che la
maggioranza non ha potuto leggere e che tutti sanno non farà alcuna
differenza. Qualunque sarà l'esito, i militari continueranno a fare
quello che vorranno. Tuttavia, potrebbe forse valere la pena far
notare come abbiano sempre avuto cattivi governi. E non intendo
dire i soliti monarchi incompetenti, crudeli e tirannici che sono stati
la norma altrove. Voglio dire veramente pessimi! Tranne una
o due eccezioni come Mindon Min, quasi tutti i re birmani erano o sono
presto diventati malvagi e megalomani paranoici. La maggior parte
di loro sono morti o in battaglia o per mano di figli o cortigiani
intriganti. Era usanza che la prima decisione di un nuovo re
fosse quella di assassinare tutti i suoi fratelli e sorelle.
Siccome i re di solito avevano molte mogli e quindi numerosi figli,
questo poteva voler dire la morte di dozzine di persone. L'ultimo
re, Thibau, fece assassinare circa 150 dei propri congiunti e dei loro
servi. E aveva trascorso la maggior parte della sua giovinezza
come monaco!! I re birmani erano anche smisuratamente e
aggressivamente espansionisti. A malapena è trascorso un decennio
nella storia birmana senza una guerra su vasta scala, e queste guerre
erano combattute con una ferocia incredibile. Il fatto che tutti
i soldati fossero buddhisti e che la maggior parte dei paesi che
conquistavano fossero buddhisti non contava nulla. Macellavano
monaci, straziavano monache, saccheggiavano e bruciavano templi con lo
stesso abbandono omicida. Il sacco di Ayutthaya del 1767 è un ben
noto esempio di ciò ma ce ne furono molti altri conosciuti solo dagli
specialisti di storia birmana. In passato l'obiettivo principale
della conquista era o strategico o, più spesso, per aumentare la base
di tributari all'erario del re. I britannici in India, che
seguivano le numerose guerre della Birmania in Arakan, Tripura, negli
stati Shan e Assam durante il XVIII secolo, non potevano farsi una
ragione del perché i birmani conquistassero un nuovo territorio per
quindi devastarlo nel modo più completo bruciando i raccolti,
avvelenando i pozzi, appiccando il fuoco alle foreste e quindi
massacrando tutti gli abitanti. Quando non erano impegnati a
condurre una guerra, a soffocare ribellioni o a epurare le loro corti,
i re birmani trascorrevano il loro tempo edificando pagode e
dilapidando la loro ricchezza nel Sangha. Questo afflato
religioso si accompagnava mano nella mano con la crudeltà e con la
megalomania. Il
re
Bodaupaya [1782-1819,
NdT] per esempio voleva costruire il più grande stupa del
mondo. Il paese fu privato della sua ricchezza e migliaia di
persone furono costrette ai lavori forzati dove molti morirono per i
maltrattamenti o per le privazioni. La situazione divenne così
disperata che un astronomo astuto convinse il re superstizioso che
fosse stato finito lo stupa anche la sua dinastia sarebbe giunta al
termine. I lavori si fermarono e l'enorme pagoda di Mingun è rimasta
fino ad oggi completata a metà [e
anzi gravemente danneggiata da un terremoto che colpì la regione nel
1838, NdT]. Nessun re in seguito la volle finire perché
non si ottiene nessun merito a fare qualcosa a ciò che appartiene ad un
altro. Come molti altri re birmani Bodaupaya asserì essere
Maitriya [sic], il prossimo
Buddha. Naturalmente i sovrani dell'antichità dichiaravano spesso
di essere delle divinità, manifestazioni di divinità o consacrati dalle
divinità; il Papa e il Dalai Lama sono gli ultimi due rimasti.
Tali dichiarazioni erano un espediente politico, un sovrappiù al
proprio status politico. Molti altri re birmani hanno fatto di
tali dichiarazioni, ma sembravano credere veramente alle loro
distorte fantasie di grandiosità. Sicuramente si sono tutti
assisi nei
loro palazzi credendosi di essere dei cakkavtais [sic, che sia una traslitterazione dal
birmano?] onnipotenti, dei Monarchi Universali.
Il massacro di Aung San e dell'intero suo gabinetto del 1947 è
stato piuttosto in linea con la tradizione politica birmana. Come
lo è stato lo scialacquamento delle risorse del paese di U Nu durante
il breve periodo di democrazia degli anni 50. Come pure lo sono i
sinistri generali che tanto penosamente governano oggi la Birmania.
La Birmania è ed è sempre stato un paese letteralmente intriso
di buddhismo. E allora come mai sembra aver avuto e avere ancora
così poco effetto sui suoi governanti? Può essere che il Dhamma
non sia mai penetrato al di sotto delle loro espressioni dorate di
pietismo e che appena hanno messo le mani sul potere hanno fatto
qualsiasi
cosa volevano? Può essere che la loro comprensione del merito li
faccia pensare che possano controbilanciare qualsiasi malvagità che
abbiano compiuto dando da mangiare ai monaci o costruendo pagode?
Può essere che l'insegnamento dell'accettazione li incoraggi a fare
cose che i non buddhisti non tollererebbero mai? Può essere che
questi tiranni non siano veramente birmani ma che siano stati inviati
da un'altra nazione o forse da un altro pianeta? Può essere
che...?
Non lo so cos'è! Ma penso però che i buddhisti occidentali
farebbero bene ad astenersi dal dire i paesi tradizionalmente buddhisti
dei paradisi spirituali o che i modelli tradizionali del buddhismo
siano degni di essere imitati o anche solo di apprezzamento.
Inviato da Shravasti Dhammika alle
3:52 pomeridiane.
I diritti d'autore sono detenuti dall'Autore dell'originale.
I diritti della traduzione in italiano sono del traduttore.
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