Traduzione dell'originale sito in: http://sdhammika.blogspot.com/2011/06/dhamma-in-decline.html
In linea dal 22 giugno 2011. Ultima modifica: 25 giugno 2011
Giovedì 9 giugno 2011
Il Dhamma in declino?
Di recente sono state pubblicate le statistiche relative al censimento
del 2010 di Singapore. Per i buddhisti locali costituiscono una lettura
triste ma forse non sorprendente. Nei 10 anni tra il 2000 e il
2010 la percentuale di buddhisti è calata dal 42,5% al 33,3%. Un
altro spaccato dei dati ha mostrato inoltre che più anziana è una
persona e più basso è il suo livello d'istruzione maggiore è la
probabilità
che sia buddhista. Nello stesso periodo il cristianesimo nella
repubblica è cresciuto dal 14,6% al 18,3% e più giovane è una persona e
migliore è la sua istruzione, maggiore è la probabilità che sia un
cristiano. Lo stesso vale per quanti si sono detti senza nessuna
religione. Sono aumentati dal 14,8% al 17%. L'andamento
tendenziale è chiaro. Persino non avere nessuna religione è
meglio che essere buddhista. Mi spiace dire che le statistiche
dalla Korea, da Hong Kong e da Taiwan mostrano un'evoluzione
tendenziale simile. Il buddhismo non riesce a comunicare ai
giovani moderni e istruiti. Una visita ad un buon numero di
templi e società buddhiste renderà evidente le ragioni di questo
andamento: la spiritualità commercializzata, la mancanza di istruzione
di Dhamma, l'assenza d'impegno sociale, la scarsità di figure di
riferimento, ecc. Anche la quasi totale assenza di
interconnessione tra i buddhisti non aiuta. "Tu fai le tue cose,
io faccio le mie" è la norma nei gruppi, templi e organizzazioni
buddhiste. Al contrario, le chiese cristiane a Singapore (come in
qualsiasi altro posto in Asia) sono dinamiche, attive nel sociale,
altamente motivate e ben organizzate. Anche le loro strategie per
entrare in contatto con persone nuove sono molto efficaci, nonostante
alcuni le direbbero anche invadenti e aggressive. Ciononostante,
fanno convertiti. Il tentativo di conoscere il Dhamma dal
buddhista medio raramente funziona, perché raramente ne conosce una
qualche parte. I templi e le società si concentrano sulle
attività rituali piuttosto che su una solida istruzione di
Dhamma. Durante gli anni '80 il declino del buddhismo si era
alquanto rallentato, probabilmente a causa dell'introduzione della
religione come materia di insegnamento nelle scuole. Questo ha
fatto si che una generazione di ragazzi, buddhisti solo di nome, ha
ricevuto dalla scuola quello che non aveva mai avuto dal tempio, ossia
una conoscenza di base del Dhamma.
Ovviamente le recenti statistiche potrebbero essere considerate da un
altro punto di vista. È infatti probabile che ci siano oggi più
'veri' buddhisti ('veri' nel senso che non sono buddhisti solo di nome)
di quanti ce ne fossero nel 2000. Potrebbe essere che i buddhisti
solo di nome oggi si stiano identificando diversamente, come
non-religiosi oppure come taoisti. In ogni caso, non c'è di che
compiacersi, anche se sospetto che
l'autocompiacimento persisterà.
Inviato da Shravasti Dhammika alle 8:23
pomeridiane
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