Traduzione di Alessandro Selli dell'articolo: http://www.monbiot.com/archives/2007/11/06/an-agricultural-crime-against-humanity/

Tradotto il 17 novembre 2007.
Ultima modifica: 16 gennaio 2008

Un crimine agricolo contro l'umanità


Inviato il 6 novembre 2007

I carburanti vegetali possono uccidere più gente della guerra in Irak.

Di George Monbiot. Pubblicato nel "Guardian" il 6 novembre 2007


Non c'è follia peggiore di questa.  Lo Swaziland è nella morsa di una carestia e riceve aiuti alimentari d'emergenza.  Il quaranta percento della sua gente sta affrontando una carenza acuta di cibo.  E allora che cos'ha deciso di esportare il suo governo?  Carburante vegetale ottenuto da una delle sue colture di base, la cassava1.  Il governo ha devoluto diverse migliaia di ettari di terreno agricolo per la produzione dell'etanolo nella regione di Lavumisa, che è proprio l'area più colpita dalla siccità2.  Sarebbe certamente più rapido ed umano raffinare gli Swazili e riempirne i nostri serbatoi.  Senza dubbio una squadra di consulenti per lo sviluppo si sta già facendo i conti del caso.

Questo è uno dei tanti esempi di un commercio descritto il mese scorso da Jean Ziegler, il relatore speciale delle Nazioni Unite, come un "crimine contro l'umanità"3.  Ziegler ha fatto sua la richiesta emersa prima su queste colonne per una moratoria di cinque anni su tutti gli incentivi sui carburanti di origine vegetale4; questo commercio dev'essere congelato fino a che i carburanti vegetali di seconda generazione non saranno commercialmente disponibili.  Altrimenti il maggiore potere d'acquisto degli automobilisti dei paesi ricchi significherà che sfileranno il cibo dalla bocca della gente.  Fai il pieno alla tua macchina di carburante vergine e altra gente morirà di fame.

 Persino il Fondo Monetario Internazionale, sempre pronto ad immolare i poveri sull'altare degli affari, adesso avverte che l'uso del cibo per produrre carburanti vegetali "potrebbe ulteriormente mettere alla prova la già ristretta disponibilità di terreno arabile e d'acqua in tutto il mondo, provocando un ulteriore aumento dei prezzi dei generi alimentari."5  Questa settimana l'Organizzazione delle Nazioni Unite per il Cibo e l'Agricoltura annuncerà [per quest'anno] le più scarse scorte alimentari mondiali degli ultimi 25 anni, il che minaccia quella che chiama "una crisi molto grave"6.  Anche quando il prezzo del cibo era basso 850 milioni di persone erano affamate perché non potevano permetterselo.  Ogni volta che il prezzo della farina o del grano cresce, altri milioni di persone passano la soglia della disponibilità del pane.

Il prezzo del riso è aumentato del 20% nell'ultimo anno, quello del mais del 50%, il grano del 100%7.  I carburanti vegetali non ne sono interamente responsabili, sottraendo la terra alla produzione di cibo peggiorano gli effetti di cattivi raccolti e di una domanda in crescita, ma quasi tutti i principali enti stanno adesso mettendo in guardia contro la loro espansione.  E quasi tutti i principali governi li stanno ignorando.

Guardano da un'altra parte perché i carburanti vegetali offrono un modo di evitare scelte politiche difficili.  Creano l'impressione che i governi possano ridurre le emissioni di [biossido di] carbonio e, come Ruth Kelly, il Segretario britannico per i trasporti, ha annunciato la settimana scorsa8, continuano ad espandere la rete di trasporto.  Le ultime cifre indicano che gli automobilisti britannici l'anno scorso hanno per la prima volta sgasato oltre il traguardo dei 500 miliardi di chilometri9.  Ma non importa, dobbiamo soltanto cambiare il carburante che usiamo.  Nessuno deve sentirsi sfidato.  Le richieste delle lobby automobilistiche e dei gruppi d'interesse che sollecitano la realizzazione di nuove infrastrutture possono essere esaudite.  Solo la gente che è spinta fuori della loro terra non è mai ascoltata.

In teoria il consumo di carburanti di origine vegetale rilascia nell'atmosfera il carbonio che [le piante] hanno accumulato mentre crescevano.  Anche tenuto conto dei costi energetici della raccolta, della raffinazione e del trasporto del carburante si vede che producono meno [biossido di] carbonio dei prodotti petroliferi.  La legge che il governo britannico ha approvato la notte scorsa, che impone che entro il 2010 il 5% del carburante per il trasporto su strada sia di origine vegetale10, farà risparmiare, così sostiene, tra le 700.000 e le 800.000 tonnellate di di [biossido di] carbonio all'anno11.  Questa cifra è stata ottenuta tramite un metodo studiato attentamente di porsi il problema.  Se si considerano soltanto i costi in emissioni di carbonio del piantare ed elaborare [le piante da] carburante vegetale, si direbbe che abbiano diminuito [le emissioni d]i gas serra.  Ma quando si prendono in considerazione gli impatti totali, si scopre che invece causano un['emissione di gas responsabili del] riscaldamento [globale] maggiore che non il petrolio.

Uno studio recente pubblicato dal premio Nobel Paul Crutzen dimostra che le stime ufficiali hanno ignorato i contributi dei fertilizzanti azotati.  Questi producono un gas serra - l'ossido d'azoto - che è 296 volte più potente della CO2.  Solo queste emissioni garantiscono che l'etanolo dal mais causi tra lo 0,9 e lo 1,5 volte [l'emissione di gas responsabili del] riscaldamento [globale] del petrolio, mentre l'olio di semi di ravizzone (la fonte di oltre lo 80% del carburante vegetale mondiale) produce 1-1,7 volte l'impatto del diesel12.  E questo senza ancora aver tenuto conto dei cambiamenti nell'uso della terra.

Una ricerca pubblicata su Science tre mesi fa indica che lasciando un podere incolto si risparmierebbero, nel giro di 30 anni, tra due e nove volte l'emissione di carbonio che si eviterebbe arandolo e coltivandoci piante da carburante13.  L'anno scorso il gruppo di ricerca LCM International ha stimato che fosse l'obiettivo britannico ed europeo di far arrivare la percentuale di carburanti vegetali al 5% [del totale utilizzato] adottato dal resto del mondo, la superficie mondiale di terreno coltivato dovrebbe essere aumentata del 15%14.  Questo vuol dire la fine della maggior parte delle foreste tropicali.  E potrebbe anche causare un cambiamento climatico inarrestabile.

Il governo britannico dice che farà ogni sforzo per assicurare che "solamente i carburanti vegetali più sostenibili" saranno usati nel Regno Unito15.  [Ma] non ha modo di imporre questo obiettivo, ammette che cercasse di imporre uno standard obbligatorio violerebbe le regole del mercato mondiale16.  Ma anche fosse possibile imporre la "sostenibilità", che cosa significherebbe di preciso?  Si potrebbe, ad esempio, proibire la palma da olio nelle nuove piantagioni.  Questo è il tipo di carburante vegetale più distruttivo, quello che sta dietro la deforestazione della Malesia e dell'Indonesia.  Ma la proibizione non cambierebbe nulla.  Come ha notato Carl Bek-Nielsen, vice presidente della Malaysia's United Plantations Bhd, "anche fosse un altro [tipo di] olio a costituire il carburante vegetale, [anche] quell'altro olio avrebbe bisogno d'essere sostituito.  In ogni caso si creerebbe un vuoto, e l'olio di palma può riempire quel vuoto."17  L'effetto risultante sarebbe proprio la distruzione che si starebbe cercando di evitare.  Il solo carburante vegetale sostenibile è l'olio di recupero, ma quello disponibile è pochissimo18.

A questo punto l'industria del carburante vegetale inizia ad urlare: "jatropha!"  Non è una bestemmia, ma lo diventerà presto.  Jatropha è un'erba tenace con semi oleosi che cresce nei tropici.  Questa estate Bob Geldof, che non manca nessuna opportunità di promuovere soluzioni semplicistiche a problemi complessi, è arrivato in Swaziland nel ruolo di "consigliere speciale" per una ditta di carburanti vegetali.  Siccome può crescere su un terreno povero la jatropha, dice, è una pianta che "cambia la vita", che creerà lavoro, coltivazioni da profitto e darà forza economica ai piccoli proprietari terrieri africani19.

Certo, può crescere su terreni poveri e potrebbe essere coltivata dai piccoli proprietari terrieri.  Ma può anche crescere su terreno fertile ed essere coltivata dai grandi proprietari terrieri.  Se c'è una verità di accecante ovvietà a proposito dei carburanti vegetali è che non è un prodotto da piccolo proprietario terriero.  È un bene quotato sui mercati internazionali che si vende bene e di cui si possono tenere scorte indefinitamente a lungo, senza alcun vantaggio intrinseco per la produzione locale o biologica.  Già il governo indiano sta pianificando piantagioni di jatropha da 14 milioni di ettari20.  In agosto si sono verificati i primi scontri con i contadini dei villaggi che sono stati spinti fuori della loro terra per fargli spazio21.

Se i governi che stanno promuovendo i carburanti vegetali non abbandonassero questa politica, l'impatto umanitario sarebbe più grave di quello della guerra in Irak.  Milioni di persone dovrebbero lasciare la loro terra, altre centinaia di milioni potrebbero sperimentare la fame.  Questo crimine contro l'umanità è di natura complessa, ma questo né ne sminuisce la gravità né la giustifica.  Se la gente morirà di fame a causa dei carburanti vegetali, Ruth Kelly e i suoi pari li avranno uccisi.  Come tutti tali crimini, [anche questo] è perpetrato da codardi che attaccano i deboli per evitare di dover affrontare i forti.

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1 IRIN Africa, 25 ottobre 2007.  Swaziland: Food or biofuel seems to be the question (Swaziland: il dilemma sembrerebbe essere tra il cibo o il carburante vegetale), http://www.irinnews.org/Report.aspx?ReportId=74987

2 Energy Current, 29th October 2007. Swaziland joins biofuel drive despite mounting food crisis (Lo Swaziland partecipa alla gara per i carburanti vegetali nonostante una crisi alimentare sempre più grave), http://www.energycurrent.com/index.php?id=3&storyid=6359

3 Grant Ferrett, 27th October 2007. Biofuels 'crime against humanity' (I carburanti vegetali "un crimine contro l''umanità"), BBC Online. http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/americas/7065061.stm

4 George Monbiot, 27th March 2007. A Lethal Solution. The Guardian. http://www.monbiot.com/archives/2007/03/27/a-lethal-solution/

5 Valerie Mercer-Blackman, Hossein Samiei e Kevin Cheng, 17 ottobre 2007. Biofuel Demand Pushes Up Food Prices (Il carburante vegetale spinge al rialzo i prezzi dei generi alimentari), Dipartimento di ricerca del FMI. http://www.imf.org/external/pubs/ft/survey/so/2007/RES1017A.htm

6 Jacques Diouf, citato da John Vidal, 3 novembre 2007. Global food crisis looms as climate change and fuel shortages bite (Una crisi alimentare globale si delinea mentre i cambiamenti climatici e la scarsità di carburante iniziano a mordere), The Guardian.

7 John Vidal, op. cit.

8 Department for Transport, ottobre 2007. Towards a Sustainable Transport System: Supporting Economic Growth in a Low Carbon World (Dipartimento dei trasporti, Verso un sistema di trasporto sostenibile: sostenere la crescita economica in un mondo a basse emissioni di carbonio), http://www.dft.gov.uk/about/strategy/transportstrategy/pdfsustaintranssystem.pdf

9 Department for Transport, 2007. Transport Statistics Great Britain 2007. Table 7.1. Road traffic by type of vehicle: 1949-2006 (Dipartimento dei trasporti, Statistiche sui trasporti in Gran Bretagna 2007, tabella 7.1, il traffico stradale per tipologia di veicolo: 1949-2006), http://www.dft.gov.uk/pgr/statistics/datatablespublications/tsgb/2007edition/sectionsevenroadsandtraffic.pdf

10 HM Government, 2007. The Renewable Transport Fuel Obligations Order (Il Governo di Sua Maestà, 2007.  Gli ordini riguardanti gli obblighi sui carburanti rinnovabili per il trasporto), 2007. http://www.opsi.gov.uk/SI/si2007/draft/20078818.htm

11 Department for Environment, Food and Rural Affairs, October 2007. Biofuels - risks and opportunities, p4 (Dipartimento per l'ambiente, gli affari alimentari e rurali, ottobre 2007.  Carburanti vegetali: rischi ed opportunità, pag, 4), http://www.dft.gov.uk/pgr/roads/environment/rtfo/289579

12 PJ Crutzen, AR Mosier, KA Smith e W Winiwarter, 1 agosto 2007. N2O release from agro-biofuel production negates global warming reduction by replacing fossil fuels (Le emissioni di NO2 dalla produzione di carburante vegetale rende negativa la riduzione del riscaldamento globale andando a sostituire i carburanti fossili). Atmospheric Chemistry and Physics Discussions 7, pp111911205, http://www.atmos-chem-phys-discuss.net/7/11191/2007/acpd-7-11191-2007.pdf

13 Renton Righelato e Dominick V. Spracklen, 17 agosto 2007. Carbon Mitigation by Biofuels or by Saving and Restoring Forests? (La diminuzione degli effetti del carbonio tramite i carburanti vegetali o tramite la protezione e la rigenerazione delle foreste?), Science Vol 317, p902. doi 10.1126/science.1141361.

14 AFP, 17 ottobre 2007. IMF concerned by impact of biofuels on food prices (Il Fondo Monetario Internazionale è preoccupato dall'impatto del carburante vegetale sui prezzi alimentari), http://afp.google.com/article/ALeqM5h0RVoVwPFlD8MXLYyQbxHamr9NYw

15 Lord Bassam di Brighton, 29 marzo 2007. Parliamentary answer (Risposta ad interrogazione parlamentare), Column WA310. http://www.publications.parliament.uk/pa/ld200607/ldhansrd/text/70329w0004.htm

16 Department for Environment, Food and Rural Affairs, October 2007. Biofuels - risks and opportunities, p5 (Dipartimento per l'ambiente, gli Affari alimentari e rurali, op. cit, pag. 5), http://www.dft.gov.uk/pgr/roads/environment/rtfo/289579

17 Benjamin Low, 24 febbraio 2006. CPO Prices Seen Up In 06 As Biodiesel Fuels Demand (Il prezzo del CPO [olio di palma economico] previsto in aumento per il '06 a causa dell'aumento della richiesta di carburante vegetale), http://sg.biz.yahoo.com/060224/15/3yy2x.html

18 I calcoli sono disponibili su: http://www.monbiot.com/archives/2004/11/23/feeding-cars-not-people/

19 Helene Le Roux, 27 luglio 2007. Singer, songwriter and activist promotes green energy in Africa (Cantautore e attivista promuove l'energia verde in Africa), Engineering News Online. http://www.engineeringnews.co.za/article.php?a_id=112872

20 John Vidal, op. cit.

21  Mark Olden, 25 ottobre 2007. Observations on: biofuels (Note su: i carburanti vegetali), New Statesman. http://www.newstatesman.com/200710250020


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