A: Sig.a Sheikh Hasina, Primo Ministro

Governo della repubblica Popolare del Bangladesh

Ufficio del Primo Ministro

Tejgaon, Dhaka, Bangladesh

Roma, ________ 2010

Vostra Eccellenza Sig.a Sheikh Hasina,

Ci rivolgiamo a Lei quale Primo Ministro della Repubblica Popolare del Bangladesh riguardo la situazione deplorevole in cui versa la gente Jumma e le altre minoranze che vivono nella Catena delle Colline di Chittagong (Chittagong Hill Tracts).

Le notizie e i documenti che nonostante le tante avversità si sono aperti la strada dal Vostro paese nel mondo fino alla nostra coscienza sono tali da non potersi ignorare o sminuire; piuttosto ci sentiamo spinti ad agire perché ai torti sia resa la dovuta attenzione ed ogni altra violenza impedita.

Vostra Eccellenza, quale guida democraticamente eletta del Vostro paese sappiamo che avete a cuore il benessere e il progresso del Vostro popolo. Il benessere e il progresso si possono conseguire solamente quando il popolo è in pace e quando c'è armonia nel paese, al di là delle tante differenze che sono naturalmente presenti tra le persone, che siano di natura sociale, politica, culturale o religiosa.

Crediamo anche che Voi siate cosciente che un popolo diviso tra fazioni in guerra le une contro le altre, dove un gran numero di persone patiscono la violenza non provocata e una opprimente ingiustizia di cui il governo non si fa carico con vigore, determinazione e saggezza non può veramente dirsi un popolo. Ossia, non è nei fatti un'unione di esseri umani che condividono una comune aspirazione al miglioramento della loro qualità di vita, ciascuno condividendo con i suoi compatrioti la particolare conoscenza, opera, sforzo e cultura di cui è dotato per la gioia e il bene di tutti. Invece, un popolo che è diviso dalla guerra, dall'odio, dal pregiudizio, dallo sfruttamento e da ogni altra similmente spregevole ingiustizia non può essere considerato una fonte d'ispirazione e di ammirazione.

Crediamo che si sia molta bellezza e saggezza nel saper (se non nel voler) vivere insieme con gente diversa da noi. Sta a ciascun individuo trovare il proprio migliore equilibrio nel mondo moderno estremamente vario e mutevole, ed è fin troppo umano che si facciano errori a riguardo. Questo vuol dire che quanti sono ricoperti della responsabilità di un ruolo di guida, come lo sono i genitori in una famiglia e chi ricopre incarichi di governo, hanno un'enorme responsabilità in quello che scelgono di fare o di dire o di non fare e di non dire. Le loro scelte rifletteranno le qualità della loro gente e influenzeranno fortemente come queste qualità evolveranno nel futuro.

Perciò ci rivolgiamo a Voi perché prendiate provvedimenti in difesa del diritto di ogni cittadino del Vostro paese a professare la sua religione e a vivere in pace come un membro a pieno diritto del popolo bengalese, nel pieno godimento dei diritti e dei doveri di tutti gli altri. Il mondo odierno ha un bisogno estremo di un atto di compassione e di saggezza tale dal poter rimediare i molti torti e conflitti che affliggono così tante persone, dal poter rendere giustizia e dare un solido fondamento alla pace. Facciamo appello a Voi perché possiate mostrare al mondo come un leader coraggioso possa prendere la giusta decisione per assicurare al proprio popolo una pace, un progresso e un'unità durevoli nella diversità.


Sinceramente Vostri,