Traduzione dell'originale sito in: http://sdhammika.blogspot.com/2008/10/medicine-buddha-or-buddhas-medicine.html
Tradotto da: Alessandro Selli il 28 dicembre 2008
Ultima revisione: 30 dicembre 2008

Il Buddha della medicina, o la medicina del Buddha?

Martedì 21 ottobre 2008

  Per quanto riguarda la medicina gl'insegnamenti del Buddha che sono stati conservati nel Tipitaka pali sono considerevolmente diversi da quelli che l'hanno preceduto e, in larga misura, anche da quelli che l'hanno seguito.  La medicina e le procedure di guarigione della letteratura indiana prebuddhista sono del tipo detto magico-religioso, consistenti ossia in preghiere, mantra, incantesimi e riti.  Analogamente, molte malattie erano credute essere causate da spiriti maligni.  Il Tipitaka pali è il primo episodio dell'abbandono di queste nozioni, non comparendovene alcuna [non ne sarei così sicuro, NdT].  Piuttosto vi troviamo gli inizi della medicina empirico-razionale.  Nel Bhesajjakkhandaka del Vinaya c'è una lista di erbe, resine, sali e oli che possono essere usati come medicine.  Ne elenco alcuni in calce.  Ora, che queste sostanze avessero veramente o no proprietà curative, il fatto che fossero state elencate senza l'aggiunta di alcun elemento magico è indice di un nuovo modo di pensare.  Anche [i testi] Caraka Samhita e Susruta Samhita (di datazione incerta ma decisamente post-buddhista, probabilmente tra il 200 PEV e il 300 EV) dimostrano una forte attenzione all'empirismo e alla sperimentazione, ma ci si può vedere anche l'incapacità di sgrullarsi di dosso, o forse il riapparire de, la magia.

  La mia ricetta medica preferita del Caraka inizia con: "Si prenda l'orecchio sinistro di un asino, lo si bolla e ...".  Quando i grandi sutra Mahayana erano stati scritti le guarigioni magico-religiose stavano per sostituirsi completamente alla medicina razionale.  Un buon esempio di ciò potrebbe essere il Bhaisajyarajan Sutra (Testo del Buddha della Medicina), che dice: "Possa ogni essere essere curato dalla deformità al sentire il mio nome.  Possa ogni essere afflitto troppo povero per potersi permettere le medicine essere curato dalla sua malattia al sentire il mio nome.  Possano tutti gli esseri femmina sbarazzarsi della loro femminilità al sentire il mio nome" ecc.  Pregare il Buddha della Medicina, recitare il suo nome e fare puja al Buddha della Medicina prese quasi completamente il posto della guarigione razionale.  Testi tantrici più tardi contengono enormi quantità di dharani, mantra e incantesimi di guarigione.

Monaci realizzano un mandalaLa fotografia accanto rappresenta dei monaci che realizzano un mandala del Buddha della Medicina. >


  Elenco qui alcune delle piante medicinali citate dal Buddha e includo le loro proprietà [curative] secondo l'autorevole testo di S. K. Jain e Robert A. DeFillipps: Piante Medicinali dell'India, Algonac, 1991.

Emblica officinalis< Amalaka, Emblica officinalis. Corteccia: da applicare su piaghe, foruncoli, insieme alla corteccia della Dillenia pentagyna nei casi di fistola tubercolare; cura il colera, la dissenteria e la diarrea.  Le foglie sono indicate nei casi di renella, di diarrea e per le piaghe.  Il frutto è refrigerante, diuretico, lassativo, indicato nei casi di indigestione, insieme alla Swertia e al fieno greco nei casi di gonorrea.  Il frutto crudo è indicato come lassativo, essiccato è usato per curare l'emorragia, la diarrea e come tonico per il fegato, per lo scorbuto, il succo è usato come collirio.  I semi sono indicati nei casi di asma e disfunzioni dello stomaco.

Ativisa, Hiptage mabadlota. Astringente, tonico, indicata per la febbre, la tosse, la diarrea e la dissenteria.

Bhanga, Cannabis sativa. Le foglie si bollono e se ne inala il vapore o si strofinano sulla pelle.  La pianta intera è usata per lo stomaco, come antispasmodico, analgesico e sedativo, per l'epilessia; insieme alla radice di Bryonopsis laciniosa, Melothria heterophylla e l'oppio per le convulsioni; sulle piaghe, per la tosse e il raffreddore. Le foglie sono utili contro la dispepsia, la gonorrea, disturbi intestinali, come stimolante del nervo narcotico e per le malattie della pelle.

Cyperus rotundus< Bhaddamuttaka, Cyperus rotundus. La pianta intera: per i colpi di calore. La radice: per i disturbi dello stomaco.

Candana, Santalum album. La corteccia, insieme alla corteccia della radice di Solanum torvum e l'Achyranthes aspera, è indicata per la malaria.  L'olio: per la milza ingrossata, insieme al Lepidium, al Nerium oleander, alla Nymphaea, alla radice di Michelia e alle mandorle per la dissenteria; in pasta da applicazione per i mal di testa, disturbi della pelle, bruciature e febbre da inflammazione.  L'olio del durame: come diuretico, diaforetico, refrigerante, espettorante e per la disuria. L'olio dei semi: per le malattie della pelle.

Halidda, Curcuma domestitca. La radice per la vista offuscata, per le infiammazioni degli occhi, insieme al tabacco per la cecità notturna; inoltre per l'apiressia, dolori corporei, reumatismi, insieme ai ceci verdi è indicata per la scabbia e le piaghe, insieme al Dolichos biflous per la fistola anale infantile; insieme alla senape e al Solanum surattense per la tosse; insieme alle foglie della patata dolce, alla Negella indica e alla radice di Buettneria herbacea stimola la lattazione.  I fiori: per i dolori della gola, insieme a Shorea robusta e alla corteccia di Ventilago calyulata per la sifilide.

Haritaka, Terminalia chebula.  La corteccia è indicata come diuretico, cardiotonico, per l'eczema e i dolori orali.  Il frutto: per la dissenteria, la milza ingrossata, applicata esternamente per il morbillo, per applicazione per le infiammazioni degli occhi, la costipazione, la tosse, la bronchite, come [testo mancante]

Hingu, Balanites aejyptiaca. Corteccia: per i raffreddori e la tosse. Il frutto: per la polmonite e le malattie della pelle.

Nardostachys jatamansi< Kalanusari, Nardostachys jatamansi.  Radice: è indicata come aromatico, tonico amaro, stimolante, antisettico, per le convulsioni, per inalazione (insieme ad altre piante) per le ulcere del naso e del palato, la dissenteria, la costipazione, la bronchite (insieme ad altre piante), come lassativo e per migliorare l'urinazione.

Kutaja, Holarrhaena antidysenterica.  Radice: disturbi alla milza, diarrea, secrezioni nell'urina e nelle feci, ematuria, dissenteria sanguinosa, per i morsi di cane o di animali velenosi.  La corteccia: per la bronchite, il raffreddore, la menorragia, la dissenteria e altre disfunzioni dello stomaco.  Fiori: contro i vermi, l'acromodermia, come stimolante dell'appetito.  Semi: per l'epilessia, i disturbi postnatali, la lebbra e altre malattie dell'epidermide, la costipazione e l'indigestione, la colica e la dissenteria.

Lasuna, Allium sativum.  Bulbo: per la febbre, la tisi polmonare, la cancrena polmonare, la tosse asinina, i reumatismi, l'ulcera duodenale, l'iperlipemia, certe tifoidi, flatulenze, dispepsia atonica; il succo da applicarsi sulle malattie dell'epidermide e come gocce per le orecchie.

Padma, Nelumbo necifera.  Tubero: per alleviare lo strangolamento dell'intestino.  Il rizoma: apporta della manioca nutriente utile per i casi di diarrea e dissenteria nei bambini.  Carpello: emolliente.  Fiore: come astringente e agente rinfrescante nei casi di colera.

Talisa, Flacourtia cataphracta.  Corteccia: data insieme (alle radici di altre piante) alle donne come cura prenatale e postnatale per purificare il sangue; per la biliosità. Frutto: per la biliosità e i disturbi del fegato.

Andropogon muricatum< Usira, Andropogon muricatum.  Radice: masticata per la tosse e il raffreddore, facilita la secrezione bronchiale, è indicata nei casi di asma, diarrea e dissenteria; l'olio è usato come stimolante dei nervi, sedativo, analgesico, per l'epilessia, la costipazione.  Gambo: per la tosse e il raffreddore. Radice: come vermifugo, per la febbre intermittente.  La pianta intera: come sedativo, analgesico, sedativo della pressione sanguigna, strofinata sugli arti doloranti.

Tagara, Tabernaemontana coronaria.  Radice: dal sapore amaro e applicata localmente come anodino, masticata per alleviare il mal di denti.  Gambo: la corteccia agisce come refrigerante.  Foglie: il lattice è usato per le malattie degli occhi.

Inviato da Shravasti Dhammika alle 12:18 mattutine


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