Traduzione di Alessandro Selli dell'articolo: http://www.monbiot.com/archives/2009/03/03/the-proceeds-of-crime/
Tradotto il 26 settembre 2009.

I proventi del crimine

Inviato il 3 marzo 2009

I governi della Bran Bretagna e degli Stati Uniti hanno creato un'industria privata della detenzione carceraria che fa preda di vite umane.

Di George Monbiot. Pubblicato nel "Guardian" il 3 marzo 2009


  È un caso sbalorditivo; ma ancora più sbalorditivo è che a malapena se ne è fatto menzione da questa parte dell'oceano.  La settimana scorsa due giudici nella Pennsylvania sono stati condannati per aver fatto incarcerare circa 2.000 bambini in cambio di bustarelle da ditte private di servizi carcerari.

  Mark Ciavarella e Michael Conahan hanno mandato dei bambini in prigione per torti così banali che alcuni non costituivano neanche un reato.   Una quindicenne chiamata Hillary Transue ha avuto una condanna a tre mesi per aver creato una pagina web fasulla in cui ridicolizzava il vicepreside della sua scuola.  Il sig. Ciavarella ha mandato Shane Bly, allora tredicenne, ad un campo di correzione per aver violato una proprietà privata entrando in un edificio abbandonato.  Ha condannato una quattordicenne, Jamie Quinn, ad una carcerazione di 11 mesi per aver preso a schiaffi un amico durante una lite, dopo che il suo amico le aveva dato uno schiaffo.  Questi giudici erano stati pagati 2,6 milioni di dollari da ditte appartenenti alla Mid Atlantic Youth Services Corp [Corporazione Medioatlantica per i Servizi Giovanili] perché li aiutassero a riempire le sue carceri1,2,3. Questo è quello che succede quando si gestiscono dei servizi pubblici per profitto.

  Questo è un esempio raro, ma è indicativo di quali conseguenze di maggiore portata comporti il traffico di vite umane che hanno creato le prigioni private.  Negli USA e nel Regno Unito hanno un forte incentivo a far si che il numero dei reclusi non faccia che aumentare.

  Gli Stati Uniti sono più corrotti del Regno Unito, ma sono anche più trasparenti.  La i gruppi di interesse che chiedono e ottengono modifiche alle politiche giudiziarie possono essere scoperti e i funzionari corrotti possono essere identificati e processati.  Il Regno Unito, che ha una forte tradizione di segretezza che copre i propri funzionari e una tradizione debole per quanto riguarda lo scrutinio e il giornalismo investigativo, non ha di tali protezioni.

  I giudici corrotti erano pagati dalle prigioni private non solo per aumentare il numero dei bambini reclusi, ma anche per far chiudere una prigione concorrente gestita dal servizio pubblico.  Intascare bustarelle per sbattere dentro dei bambini potrebbe essere una novità; far chiudere strutture pubbliche per remunerare ditte private succede di continuo sulle due sponde dell'oceano.

  Il Wall Street Journal ha dimostrato che, come conseguenza di pressioni da parte delle ditte che le gestiscono, le carceri private nel Mississippi e in California ricevono soldi per reclusi inesistenti4,5.  Alle corporazioni che gestiscono le prigioni è stato garantito un certo numero di reclusi.  Se le corti non riescono a produrre abbastanza condannati, ricevono lo stesso la somma concordata.  Questo ha causato il furore dei contribuenti in entrambi gli stati, che hanno tagliato servizi pubblici essenziali per reperire questi fondi.  Ma c'è una soluzione semplice a questo problema: si sostituiscono i reclusi fantasma con altri veri.  Come osserva il Journal, raramente associato all'anticapitalismo sfegatato, "l'espansione delle prigioni [ha] fatto sorgere un nuovo mercato che ha tutto l'interesse a far si che le prigioni siano piene e che se ne costruiscano di nuove. ... Ne è risultato un bazaar finanziario e politico il cui premio sono i condannati in abito a strisce."6

  Anche quando l'incidenza del crimine cala i legislatori sono sotto pressione da parte dei loro sponsor perché il numero delle detenzioni aumenti.  Gli Stati Uniti hanno di gran lunga la più alta percentuale mondiale di gente dietro le sbarre: 756 detenuti per 100.000 residenti7, o appena più dell'1% della popolazione adulta8.  Nazioni di analoga ricchezza hanno percentuali di carcerati che è circa un decimo di questo valore.

  Così come per la maggior parte delle loro pessime idee l'ultimo governo conservatore ha importato il concetto delle prigioni private dagli Stati Uniti.  Come ha dimostrato Stephen Nathan, autore di un libro di prossima pubblicazione sulla privatizzazione delle prigioni nel Regno Unito, questa nozione è stata promossa dal Comitato Scelto per gli Affari Interni [Select Committee on Home Affairs] che nel 1986 ha visitato prigioni gestite dalla Corporazione di Correzione d'America [Corrections Corporation of America].  Quando la corporazione gli ha detto che la gestione privata negli Stati Uniti ha migliorato la qualità delle prigioni e ha fornito una buona resa per il denaro investito, i membri del comitato hanno omesso di verificare le sue dichiarazioni.  Hanno [quindi] espresso la raccomandazione che il governo affidi la costruzione e la gestione esterna delle prigioni su base contrattuale "in via sperimentale"9.

  Incoraggiata dal rapporto del commitato, la Corporazione di Correzione d'America ha aperto un consorzio in Gran Bretagna con due membri del Partito Conservatore come sostenitori finanziari, Sir Robert McAlpine Ltd e John Mowlem & Co, con il proposito di promuovere [la costituzione] di prigioni a finanziamento privato nel nostro paese.  La prima prigione a gestione privata nel Regno Unito, Wolds, è stata aperta dalla compagnia danese per la sicurezza Group 4 nel 1992.  Nel 1993, prima [ancora] di aver avuto la possibilità di valutare questo esperimento, il governo ha annunciato che tutte le nuove prigioni sarebbero state costruite e gestite da compagnie private.

  Il Partito Laburista, allora all'opposizione, si indignò.  John Prescott promise che il "[Partito] Laburista riporterà le prigioni private nella proprietà pubblica; questo è il solo modo sicuro di procedere."10  Jack Straw dichiarò che "non è appropriato che si tragga profitto dall'incarcerazione.  Questa è sicuramente un'area dove un libero mercato certamente non esiste".  Anche lui promise di "riportare queste prigioni sotto un adeguato controllo pubblico e di gestirle direttamente come servizi pubblici."11

  Ma durante i suoi primi sette mesi di governo Jack Straw ha rinnovato un contratto sulle prigioni private e ne ha firmato due nuovi.  Un anno dopo ha annunciato che tutte le nuove prigioni in Inghilterra e nel Galles sarebbero state costruite e gestite da compagnie private sotto la Iniziativa di Finanziamento Privato (PFI).  Oggi il Regno Unito ha una percentuale di detenuti negli istituti [di pena] privati più alta degli Stati Uniti12.  Il nostro è l'unico paese in Europa le cui prigioni sono gestite su questo modello.

  E allora la privatizzazione delle prigioni ha forse influenzato le nostre politiche giudiziarie?  Come si è scoperto nel recente scandalo sui gruppi di interesse presso la Camera dei Lord, non c'è modo di saperlo.  Diversamente dalle nazioni civili il Regno Unito non ha un registro dei gruppi di interesse; non abbiamo neppure il diritto di sapere quali lobbisti i ministri hanno incontrato13.  Ma ci sono alcuni indizi.  L'ex Segretario per l'Interno, John Reid, già incaricato del provveditorato alle prigioni, è diventato un consulente per il gestore delle prigioni private G4S14.  Il governo ha l'intenzione di ordinare una serie carceri massicce [modello] Titan sotto la PFI.  La maggior parte degli esperti sulle prigioni si aspettano esiti disastrosi, con l'ulteriore allontanamento dei carcerati dalle loro famiglie (che ridurrà la possibilità della riabilitazione) e la creazione di grandi recinti in cui tutte le malattie sociali della carcerazione suppureranno.  Solo due gruppi di persone vogliono che siano costruite: i ministri e le ditte delle prigioni, perché offrono un'eccellente opportunità di insaccare un profitto.  E la stessa natura delle PFI, che impegnano il governo a pagare questi servizi per 25 o 30 anni, che siano ancora necessari oppure no, crea un forte incentivo per assicurarsi che il numero dei reclusi non scenda.  La bestia deve essere nutrita.

  E c'è una traccia che potrebbe fornire un'ulteriore prova.  Nei due paesi dell'Unione Europea che assomigliano di più sotto il profilo economico al Regno Unito, la Germania e la Francia, il numero degli ospiti delle prigioni è aumentato piuttosto poco.  La Francia ha 96 carcerati ogni 100.000 abitanti, aumentati del 14% rispetto al 1992.  La Germania ha 89 incarcerati ogni 100.000: 25% più che nel 1992 ma 9% meno che nel 2001.  Ma il Regno Unito oggi mette sotto chiave 151 di ogni 100.000: 73% più che nel 1992 e 20% più che nel 200115.  Si, i nostri politici sono appena scesi dagli alberi; si, il governo ancora emana dagli uffici del Daily Mail, ma sarebbe stupido negare la probabile influenza dell'industria privata della detenzione.

  Questo commercio rivoltante di vite umane crea un incentivo permanente perché la gente sia reclusa; non perché il regime carcerario funzioni; non perché aumenti la nostra sicurezza, ma perché fa fare soldi.  La privatizzazione sembra aver incatenato questo paese in una prigionia di massa.

www.monbiot.com

Fonti:
1. Amy Goodman, 17 febbraio 2009. How Two Former PA Judges Got Millions in Kickbacks to Send Juveniles to Private Prisons [Come due ex giudici della Pennsylvania hanno fatto milioni in bustarelle per mandare minorenni nelle prigioni private]. Democracy Now! http://www.alternet.org/rights/127461/amy_goodman:_how_two_former_pa_judges_got_millions_in_kickbacks_to_send_juveniles_to_private_prisons/
2. The Economist, 26 febbraio 2009. Bad judges: the lowest of the low [Cattivi giudici: i più vili dei vili].
3. Stephanie Chen, 24 febbraio 2009. Pennsylvania rocked by 'jailing kids for cash' scandal. [La Pensylvania scossa dallo scandalo 'bambini in prigione per soldi'] CNN. http://edition.cnn.com/2009/CRIME/02/23/pennsylvania.corrupt.judges/
4. Bryan Gruley, 6 settembre 2001. Prison Building Spree Creates Glut of Lockups [La frenesia edilizia carceraria crea un'ingordigia di detenzione]. Wall Street Journal.
5. Joseph T. Hallinan, 6 novembre 2001. Going Backwards [In retromarcia]. Wall Street Journal.
6. Bryan Gruley, ibid.
7. http://www.kcl.ac.uk/depsta/law/research/icps/worldbrief/wpb_country.php?country=190
8. Il totale dei carcerati alla fine del 2007 (come riportato sopra) era di 2.293.157 persone. I dati più recenti riferita ai detenuti adulti che sono riuscito a trovare, di 217,8 milioni, proviene dall'Ufficio di Censo degli Stati Uniti (US Census Bureau) datato 2004. http://www.census.gov/Press-Release/www/releases/archives/population/001703.html
9. Stephen Nathan, 2003. Prison Privatization in the United Kingdom [La privatizzazione delle prigioni nel Regno Unito]. Pubblicato in: Capitalist Punishment: Prison Privatization & Human Rights [La punizione capitalista: la privatizzazione delle prigioni e i diritti umani]. Clarity Press, Inc., Atlanta.
10. John Prescott, 1994, citato da Stephen Nathan, ibid.
11. Jack Straw, 8 marzo 1995, citato da Stephen Nathan, ibid.
12. 7,2% negli USA, 11% nel R.U. http://www.prisonreformtrust.org.uk/subsection.asp?id=268
13. The Committee on Standards in Public Life [Commissione per gli standard nella vita pubblica], citato da House of Commons Public Administration Select Committee [Comitato Scelto dell'Amministrazione Pubblica della Camera dei Comuni], 5 gennaio 2009. Lobbying: Access and influence in Whitehall [Gruppi di interesse: il loro accesso e influenza nella Whitehall]. Volume I, para 187. http://www.publications.parliament.uk/pa/cm200809/cmselect/cmpubadm/36/36i.pdf
14. Security Oracle, 18 dicembre 2008. G4S Appoints John Reid As Group Consultant [G4S nomina John Reid consulente del gruppo]. http://www.securityoracle.com/news/G4S-Appoints-John-Reid-As-Group-Consultant_14833.html
15. http://www.kcl.ac.uk/depsta/law/research/icps/worldbrief/

Copyright © 2006 Monbiot.com

< Torna al livello superiore <
<< Torna alla pagina iniziale <<


I diritti d'autore sono detenuti dall'Autore dell'originale.
I diritti della traduzione in italiano sono del traduttore. La traduzione italiana è coperta, ove compatibile con la licenza dell'originale, dalla licenza Creative Commons versione 3.0 Attribuzione - Non commerciale - Condivisibile alle stesse condizioni http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/3.0/deed.it