Traduzione di Alessandro Selli di un estratto dell'articolo originalmente collocato all'indirizzo:
http://www.ronaldbrucemeyer.com/rants/0424almanac.htm, adesso reperibile nell'archivio Internet all'indirizzo:
http://web.archive.org/web/20070206150413/http://www.ronaldbrucemeyer.com/rants/0424almanac.htm

Traduzione pubblicata il 15 aprile 2010
Ultima modifica: 8 giugno 2010


La fondazione della Biblioteca del Congresso (1800): le chiese contra le biblioteche


  È stato in questa data, il 24 aprile del 1800, che è stata fondata la più antica istituzione culturale federale degli Stati Uniti e la più grande biblioteca del mondo: la Biblioteca del Congresso.  La sua collezione di 119 milioni di articoli, inclusi testi in 460 lingue - non solo libri ma mappe, monografie, dissertazioni, periodici, registrazioni di voce e musica e 14 milioni d'immagini - non è solamente un magnifico monumento dei tempi moderni: la Biblioteca del Congresso è la più grande biblioteca che sia mai esistita.

  La raccolta della somma della conoscenza umana per l'avanzamento dell'umanità non aveva un'alta priorità nell'Era della Fede dell'Europa cristiana o nella maggior parte della storia dell'oriente musulmano.  Non si pensava mai che l'umanità potesse essere migliorata, l'idea del progresso umano è stata una conquista secolare umanista.  È quindi disonesto vantarsi delle grandi biblioteche del Medioevo (che comprende i Secoli Bui), e la fantasia romantica dei monaci che hanno conservavano i classici, senza che si dica quanti volumi queste cosiddette grandi biblioteche cristiane possedevano.

  Abbiamo prove archeologiche di grandi biblioteche in Assiria, un antico regno incentrato nell’odierno Iraq ma che comprendeva gran parte del moderno medio oriente, e biblioteche in Egitto, risalenti a circa il 1300 AC.  La biblioteca di Alessandria, fondata nel III secolo AC, raccoglieva manoscritti dall’intero mondo antico e fu un centro mondiale di insegnamento e di studio e di copia dei testi e archiviava oltre 400.000 rotoli.  La sua collezione si erose nel corso degli anni, forse a causa di incendi e saccheggi deliberati, fino a che l’intera biblioteca svanì poco tempo dopo l’assassinio di Ipazia da parte di una banda di cristiani nel 415 DC.

  Ma guardiamo al periodo completamente cristiano che va dal 500 al 1300: non si trova neanche una biblioteca in tutta Europa con più di 2000 volumi, molti dei quali copie dello stesso titolo.  Il mito ben intessuto nel XIX secolo che i monaci del medioevo abbiano preservato i classici per la posterità è doppiamente falso.  Non solo c’era stato un grande olocauso cristiano di libri del vecchio impero, ma solamente uno o due abati, dei migliaia che ci sono stati in Europa in qualsiasi secolo, hanno mai incaricato i loro abati [sic, probabilmente intendeva scrivere monaci - NdT] di copiare qualsiasi cosa che non fossero opere religiose: questa era la regola benedettina, dopo tutto.  Non era solo colpa dei monaci: nella più grande abbazia del XIII secolo, l’abbazia di San Gallo, neanche un monaco sapeva leggere!

  Si stenta a credere che monaci di reclusione preponderantemente analfabeti si mettessero a copiare e preservare classici latini infusi di un abominevole paganesimo.  Quel poco che veramente si fece di opera di copia nel cristianesimo era incentrato nelle terre ostrogote dove si odiavano i papi.  La sola biblioteca del medioevo che mai si avvicinò alla profondità e alla varietà di quella alessandrina fu la biblioteca del califfo della Spagna musulmana dello scettico X secolo, lo stesso periodo in cui la conoscenza greca si era spenta nell’Europa cristiana e i classici latini eranno denunciati come "ispirati dal demonio".

  L'Illuminismo del 18° secolo, che Immanuel Kant ha idoneamente descritto come "l'emergere dell'uomo dalla sua immaturità autoimposta", ha comportato l'emergere dell'autentico studio accademico e la disseminazione della conoscenza a tantissime persone.  È anche quello che ha reso possibili tutte le grandi biblioteche, inclusa quella nutrita del dono del libero pensatore Thomas Jefferson di più libri di quanti ne avesse qualsiasi biblioteca del Medioevo, la Biblioteca del Congresso, fondata in questa data nel 1800.


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